50 storie esemplari,
dolorose, spesso inedite, provenienti da 25 nazioni di 5 continenti, dagli
albori del secolo sino alle schermaglie tra street-artist degli anni ’90.
Incontreremo Hilma af Klimt,
figura che farà riscrivere i manuali di storia dell’arte, che in Svezia, sotto
l’influenza dello spiritismo, realizzò opere astratte prima di Kandinskij. Quando morì nel 1944,
lasciò 1200 dipinti, anche di grandissimo formato, con l’impegno a non mostrarli
prima di 20 anni dalla sua morte, sperando che il pubblico sarebbe stato in
grado di comprenderli. Per la prima volta in Italia si parlerà di Harue Koga, avanguardista destinato a divenire monaco
buddista, ma che pazzo per l’arte moderna, aspetta le navi occidentali al porto
di Tokio per comprare riviste occidentali e scoprire un mondo proibito. Potrete
scoprire storie molto differenti tra loro, come quella di Camille Bombois, forzuto del circo che per caso scopre la pittura, e che nelle foto
sorride sempre.
O quella di Albert Müller. Talento inespresso morto con la moglie di tifo a 29 anni nel Canton Ticino, dopo una esperienza intensa vissuta con altri giovani
sognatori insieme a genio controverso come Ernst L. Kirchner. Una vita che è, in fondo, la
storia di due estati.
Con una vasta presenza femminile. Potrete
commuovervi con il toccante profilo di Deiva
de Angelis, cometa nella Roma di inizio secolo, di cui si
ignora la data di nascita, sepolta come povera in una tomba poi andata
dispersa. Con Pan Yulang, bambina
venduta come prostituta in Cina prima di diventare una delle più grandi di
tutto l’Oriente. Con Marie Blanchard,
che la colonna vertebrale incurvata non le impedì di diventare cubista eccelsa.
Scoprirete l’orgoglio di mostrare la propria scelta omosessuale (Gluck, Romain Brooks) ma anche come il progetto di fine anno di uno
studente della Bauhaus, Paul Citroen,
abbia dato l’ispirazione a Fritz Lang per il film “Metropolis”, Parleremo di
pedofilia, femminicidio, freaks, fetish model, magia nera. E di come un medico Hans Prinzhorn comprese che anche i
malati di mente potevano produrre opere d’arte straordinarie: Aloïse Corbaz, Friedrich Schröder
Sonnenstern, Henry Darger, Willem van Genk.
Grande spazio all’Italia.
Alcuni nomi già noti come i fratelli Michahelles (Thayaht e R.A.M),
futuristi, inventori della Tuta e geni di spessore rinascimentale. Come Stefano Tamburini, fumettista, creatore
di Ranxerox
e animatore di Frigidaire, o come Francesco
Lo Savio, fratello di Tanto Festa, artista totale, suicidatosi a 28 anni
lanciandosi da una delle Unité d'Habitation di Le
Courbousier. Molti da riscoprire, come Arturo
Nathan, Vito Timmel, Beppe Domenici,
Arturo Martini, Sebastiano Carta, Concetta Scaravaglione, scultrice
calabrese d’America. O Tomaso Buzzi
architetto per superVip che investì tutte le sue ricchezza per costruire in
Umbria una città utopica come “La Scarzuola”.
E ci sarà spazio anche per nomi noti, Hannah Höch, Arshile Gorky, Nicolas De Staël, dei quali però si
ignora il tormento interiore e le vicende che hanno scandito la loro vita.
Perché hanno tutti storie che
sarà impossibile dimenticare. Perché la loro creatività è frutto del loro
tragitto esistenziale, di furori, eccessi, a volte di tragici errori. Perché
nonostante il loro talento hanno dovuto superare ostacoli inimmaginabili,
lottare contro pregiudizi, in un secolo nel quale si è passati dal cavallo
all’intelligenza artificiale, dall’assenzio alle metanfetamine, che ha visto
conflitti e regimi capaci di spazzare via esistenze, o peggio costringerle a
vivere nella quiete del proprio appartamento.
Perché, forse, li avreste voluti
come amici, per ascoltarli, consolarli, sperimentare al loro fianco,
consigliarli, farvi consolare. Magari, solo per bere una cosa insieme.
Alfredo
Accatino OUTISDERS 2
- Giunti Editore – Collana Varia Arte
pp. 240
con 163 foto a colori e B/N– euro 29 – In libreria dal 4 settembre 2019