UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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venerdì 9 ottobre 2015

BOTTON DOWN



Giù le mani. Su le mani! Sono appoggiate su un libro e sembrano voler comunicare qualcosa di arcano e autorevole.
La cosa intrigante è che si tratta di una foto, anzi di un dagherrotipo realizzato tra il 1840 e il 1850 della misura di 1,6 centimetri, scoperto nei primi anni 1980 in un mercato delle pulci nel Massachusetts, pagato 2,50 dollari: l’unico conosciuto al mondo con questa caratteristica.

E’ realizzato in ottone bagnato d’oro basso. Una manifattura tipica dei bottoni in metallo dorato di massa prodotti tra il 1830 e il 1850 in diverse fabbriche del New England come la Manufacturing Company Scovill a Waterbury.
L'uso di bottoni per scopi politici negli Stati Uniti ha avuto inizio nel 1700 con bottoni che proclamavano "Indipendenza", come l'obiettivo ideale dei coloni oppressi, e "Viva il Presidente," in onore dell’insediamento di George Washington.

Per molti anni, l'immagine è stata ritenuta la prima manifestazione antischiavista di due mani, una nera, l’altra bianca, poggiate su una Bibbia che indica la volontà di Dio e il diritto all’uguglianza.
Oggi, dopo analisi digitali dettagliate, la fotografia sembra mostrare le mani di un solo individuo. Il significato simbolico di questo bottone è quindi aperto per reinterpretazione. Amen.