UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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martedì 11 settembre 2012

OTTO FORSTER, MAESTRO TRA SIMBOLISMO E ARTE ASTRATTA.



Crocevia... siamo alla fine.
Già è scesa la sera:/ anche questa è la fine.
Breve il cammino:/chi può esserne stanco?
Per me è già troppo lungo:/ il dolore stanca.
Mani si offrivano:/perché non le hai prese?
Sospiri sospesi.../non li hai intesi!
La mia strada/tu non la segui.
Lacrime scorrono/tu non le vedi.

Stefan George, Crocevia da Der siebente Ring (1907)
 


Illustrazione della celeberrima poesia simbolista di Stefan George, in un’opera carica di mistero, realizzata a grafite nel 1927 da Otto Forster, pittore, grafico e illustratore (1881 - 1930) ancora troppo poco repertoriato, anche a causa di una vita complicata che gli ha fatto perdere tutto il materiale prodotto prima della guerra, e a vivere come un senza tetto.
Per poi vivare verso l'arte astratta e performativa.
 


Forster, alla luce dei suoi pochi lavori autografi rimasti, risulta essere senza ombra di dubbio uno dei più interessanti esponenti della nuova espressività, tra decandentismo, simbolismo e Secessione. Un artista che sembra farci rivivere le atmosfere paniche di Odillon Redon e Koloman Moser, ormai quasi del tutto dimenticato, costretto a utilizzare pseudonimi (ad es. H. Meyer) per poter lavorare, anche Italia, dopo la sua segnalazione di "potenziale anarchico" emessa dalla polizia asburgica.
Visse anche a Trieste, dove un appassionato storico del luogo volle farcelo scoprire, mostrandoci lettere e riviste d'epoca, nelle quali si vedeva la sua partecipazione alla vita artistica, con frequentazioni importanti come Italo Svevo e Franz Von Stuck. 
Otto Förster (20 maggio 1904 a Gablonz an der Neisse. 27 giugno 1998 a Bielefeld) è stato un pittore tedesco figurativo e informale e astratto (dal 1957). Nato in una città ceca di etnia tedesca, cresciuto in un ambiente in cui arti e mestieri, dal 1918 al 1922 frequenta la scuola di arti applicate di Gablonz, seguita dalla formazione presso l'Accademia d'arte di Dresda dal 1922 al 1924. Poi tanti viaggi di studio in diversi paesi europei, anche in Italia, a Trieste dove inizia a dipingere secondo lo stile delle Secessione, con ascendenze simboliste.

Allo scoppio della guerra, rimande per cinque anni sotto le armi, e quando la Germania viene sconfitta, si ritrova senza un marco in tasca, costretto a vivere con un senzatetto. In questo periodo di rivolgimenti tutta produzione dal 1918 al 1945 è andata perduta, tranne il disegno che vedete in apertura, insieme a poche altre opere. Nel 1945 si stabilì a Brackwede, dove cambiò completamente stile. Riprese il figurativo (senza più ispirazione) per poi scoprire nel 1956/57  la pittura astratta e trovò questa nuova strada una grande liberazione. È rappresentante dei pittori astratti di molti paesi europei degli anni '60. Da quel momento in poi, Otto Förster vide la pittura come una forma di lavoro musicale, come musicista attivo ora costruì le sue immagini in ritmi e contrappunti. 1960-1974 ha lavorato in 5 scuole e come insegnante d'arte. Nel 1974 si trasferisce a Bielefeld, dove lavora fino alla vecchiaia, prediligendo la pittura ad olio, l'acquerello, il pastello e le tecniche grafiche, spesso in quadri di grande formato.Otto Förster era un membro della Lippe Artists' Association, della Professional Association of Visual Artists e della Esslinger Artists' Guild



 

Citazioni (selezione del diario)

25 dicembre 1974: un artista che non crea non vive

28/01/1977: Un pittore deve vivere nel mondo dei colori e delle forme

21/09/1977: Non copiare, ma crea te stesso

09/08/1982: L'arte è un'isola nel trambusto del mondo, dove si trova pace e soddisfazione 16/05/1983: L'amore per i colori, le tinte, le sfumature, le linee - per l'infinito





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