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Fedele Azari |
Nelle velocità terrestri (cavallo, automobile, treno) le
piante, le case ecc., avventandosi contro di noi, girando vicinissime le
vicine, meno rapide le lontane, formano una ruota dinamica nella cornice
dell'orizzonte di montagne mare colline laghi, che si sposta anch'essa, ma così
lentamente da sembrare ferma. Oltre questa cornice immobile esiste per l'occhio
nostro anche la continuità orizzontale del piano su cui si corre.
Nelle velocità aeree invece mancano questa continuità e
quella cornice. panoramica. L'aeroplano, che plana si tuffa s'impenna ecc.,
crea un ideale osservatorio ipersensibile appeso dovunque nell'infinito,
dinamizzato inoltre dalla coscienza stessa del moto che muta il valore e il
ritmo dei minuti e dei secondi di visione-sensazione Il tempo e lo spazio
vengono polverizzati dalla fulminea constatazione che la terra corre
velocissima sotto l'aeroplano immobile.
Nella virata si chiudono le pieghe della visione-ventaglio
(toni verdi + toni marroni + toni celesti diafani dell'atmosfera) per lanciarsi verticali contro la verticale formata
dall'apparecchio e dalla terra. Questa visione ventaglio si riapre in forma di
X nella picchiata mantenendo come unica base l'incrocio dei due angoli.il
decollare crea un inseguirsi di V allargantisi. Il Colosseo visto a 3000 metri
da un aviatore, che, plana a spirale, muta di ferma e di dimensione ad ogni
istante e ingrossa successivamente tutte le facce del suo volume nel mostrarle.
In linea di volo, ad una quota qualsiasi, ma costante, se
trascuriamo ciò che si vede sotto di noi, vediamo apparire davanti un panorama
A che si allarga man mano proporzionalmente alla nostra velocità, più oltre un
piccolo panorama B che ingrandisce mentre sorvoliamo il panorama A finché
scorgiamo un panorama C allargantesi man mano che scompaiono A lontanissimo e B
ora sorvolato.
Nelle virate il punto di vista è sempre sulla traiettoria
dell'apparecchio, ma coincide successivamente con tutti i punti della curva
compiuta, seguendo tutte le posizioni dell'apparecchio stesso. In una virata a
destra i frammenti panoramici diventano circolari e corrono verso sinistra
moltiplicandosi e stringendosì, mentre diminuiscono di numero nello spaziarsi a
destra, secondo la maggiore o minore inclinazione dell'apparecchio.
Dopo avere studiato le prospettive aeree che si offrono di
fronte all'aviatore, studiamo gl'innumerevoli effetti laterali. Questi hanno un movimento di rotazione. Così l'apparecchio si avanza come un'asta di
ferro doppiamente dentata ingranandosi da una parte e dall'altra coi denti di
due ruote che girano in senso opposto a quello dell'apparecchio, e i cui
centri sono in tutti i punti dell'orizzonte. Queste visioni roteanti si
susseguono, si amalgamano, compenetrando la somma degli spettacoli frontali. Noi
futuristi deliberiamo che il principio delle prospettive aeree e conseguentemente il principio dell'Aeropittura è un'incessante e graduata moltiplicazione di
forme e colori con dei crescendo e diminuendo elasticissimí, che si
intensificano o si spaziano partorendo nuove gradazioni di forme e colori...
"Gazzetta del popolo" 22-9-1929
articolo" prospettive di volo" manifesto aeropittura
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Italo Ferro Torino 1880-1934, Aeropittura |
Questo il Manifesto. Scritto dai pionieri. Ma l'aeropittura non si limita ai nomi di Dottori, Balla, Crali, D’Anna, Prampolini.
Ma si allarga, di ondata in ondata, e di decennio in decennio, sino alla fine degli anni '40, in un vortice di esplorazioni che ricordano, questo sì, il fascino del volo. Qualcuno percorre rotte già tracciate. Qualcuno, magari lontano da Roma o da Milano (in Istria, in Sicilia, in Umbria, in Emilia), ne traccia di nuove.
Qualcuno, e sono tanti, viene perso dai radar.
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Leandra Angelucci Cominazzini
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Autori sui quali inizieremo un percorso di
conoscenza, aperto anche alle vostre segnalazioni.
Fedele Azari, Barbara, Uberto Bonetti, Benedetta Cappa, Giuseppe Caselli, Nino
Costa, Giulio D'Anna, Mino Delle Site, Leandra
Angelucci Cominazzini, Tullio d'Albisola, Italo Ferro, Fillia, Sante Monachesi, Novo (Nello Voltolino), Pippo Oriani, Osvaldo Peruzzi, Ugo
Pozzo, Aldo Rigetti,
Mino Rosso, Mino Somenzi, Tato, Thayaht. E poi Forlin,
Averini, Fasullo, Goretti, Zen, Veronesi, Caviglioni, Marcati, Morato,
Gigliol, Tutti, Baledssarri, Di bosso, Corona, Favalli, Rosso, Italo Fasolo, Zen,
Chetoffi, Acquaviva, Gambini.
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Tullio D'Albisola |
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Italo Ferro |
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Novo (Nello Voltolino)
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