UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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domenica 6 febbraio 2011

CIURLIONIS. UNO DEI PADRI DELL'ASTRATTISMO, DEL SIMBOLISMO, DELLE AVANGUARDIE. LO SAPEVATE?


Chi avesse varcato le porte del Palazzo Reale di Milano in occasione della prima grande mostra dedicata all'artista in Italia, nel 2011 (la seconda rassegna in Europa dopo quella del Musée d'Orsay a Parigi), avrebbe scoperto che la storia dell'arte, se ancora avesse avuto dubbi, è stata scritta dai mercanti.

Mikalojus Konstantinas Ciurlionis (Varena 1875 – Pustelnik 1911) è stato un artista e un musicista raffinato e innovativo, morto troppo presto, troppo lontano dal cuore economico dell'Europa, ma che nell'arco di 5 anni, tra il 1904 e il 1909, ha fatto più lui per l'arte del '900 che 20 accademie  rinomate.
Un artista etereo ed elegante, capace di osare l'astratto prima dello stesso Kandinskj e di codificare il simbolismo, a metà strada tra Nabis e avanguardie. Però era lituano, quindi, non contava praticamente nulla nel grande gioco dell'arte.
Per comprenderne meglio la complessità, lasciamo un commento a Michele De Luca, che di lui ha scritto in occasione della mostra meneghina:

Ciurlionis è stato un grande pittore e musicista lituano; all'età di tre anni si trasferisce con la sua famiglia a Druskininkai, dove trascorre la sua infanzia. All'età di sette anni impara, per merito del padre musicista, a leggere la musica senza fatica, e intraprende la sua formazione musicale al Prince Oginsky's Orchestra School (dal 1882 al 1893), imparando così il flauto e altri vari strumenti, per poi studiare, nei successivi sei anni pianoforte e composizione al Conservatorio di musica di Varsavia e in questo periodo incomincia anche ad interessarsi a scienze naturali, storia e letteratura. Durante la sua permanenza al conservatorio, compone "De Profundis", una cantata per coro e orchestra sinfonica. Nella capitale polacca, scopre ben presto anche il suo forte interesse per la pittura e si iscrive, dapprima al Kauzik's Drawing School e poi all'Accademia di Arte. Fu molto importante, per le sue opere, la nuova visione che egli sviluppò per la Bibbia e, comunque, per tutte le religioni in generale.
Ben presto i suoi dipinti vengono esposti in importanti mostre, ma, nonostante che la sua popolarità cresca immediatamente e la sua arte desti grande interesse ed attenzione, non vede migliorare la sua condizione economica; questa situazione di quasi indigenza lo portò ad una crescente instabilità mentale che fu causa del suo internamento, nel 1909, in un manicomio. A ciò si aggiunse, al suo rilascio, anche uno stato di progressivo malessere fisico che lo portò ad una morte improvvisa il 10 aprile 1911. Ciurlionis è stato un singolare esempio di sinesteta suono-colore, perché aveva la qualità di riuscire a percepirli contemporaneamente, come è chiaramente dimostrato dalla sua carriera e dai nomi stessi che dava alle sue opere artistiche. Considerato nel suo paese uno dei fondatori dell'arte moderna, è pressochè sconosciuto nel resto del mondo, a eccezione della Francia che gli ha dedicato nel 2000-2001 al Musée d'Orsay una prima grande retrospettiva.
È merito dunque di una importante mostra al Palazzo Reale di Milano – la prima in assoluto nel nostro paese -, curata da Gabriella Di Milia e Osvaldas Daugelis (su iniziativa della Fondazione Mazzotta che ne ha curato anche il catalogo), dieci anni dopo dell'esposizione parigina, di riproporre questo eccezionale personaggio, esponendo un'ottantina tempere e pastelli su tela o cartoncino del maestro, oltre a trenta acquarelli, chine e disegni, fotografie e molti documenti (tra cui una raccolta di lettere inedite) provenienti da un tempio "segreto" dell'arte moderna, cioè il Museo Nazionale di Belle Arti di Kaunas in Lituania. "Un viaggio esoterico" - questo il titolo della mostra - viene dunque a colmare una lacuna, ma anche a saldare un debito verso un artista straordinario quanto insolito e misterioso per la sua pittura, per la singolarità delle sue visioni, dipinte «furiosamente, dimenticando se stesso, senza concedersi tregua». Condensata in soli sette anni (dal 1902 al 1909), la sua opera influenzò molti pittori a lui contemporanei e fu apprezzata da Stravinskij e dal Premio Nobel per la letteratura Romain Rolland, che nel 1930 ammirò le riproduzioni di suoi quadri sulla rivista russa "Apollon". A sua volta Kandinskij, colpito da alcuni dipinti di Ciurlionis esposti a San Pietroburgo, scrisse nel 1910 all'artista lituano per invitarlo alla mostra della Nene Künstlervereinigung di Monaco, ma la lettera giunse con tale ritardo che Ciurlionis perse l'occasione di farsi conoscere al di fuori del suo paese. Spirito solitario dell'arte, divenne famoso per le sue "visioni d'altri mondi", che pochi ebbero la fortuna di conoscere prima che venissero finalmente mostrate a Berlino durante il Festival d'autunno del 1979.
Un'opera di Frantisek Kupka, l'artista al quale più si avvicina.


1 commento:

  1. Davvero bella questa nota su Ciurlionis. Grazie anche per segnalare "Un viaggio esoterico", la mostra in Italia dell'artista lituano.
    Marianna Montaruli
    Tracce Cahiers d'Art
    Edizioni d'arte Fénéon

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