UN PROGETTO DI ALFREDO ACCATINO

Viaggio non scontato tra artisti e visionari da tutto il mondo, molto lontano dai soliti nomi. Non esisterebbero le avanguardie senza maestri sconosciuti alla massa (ma certo non a musei e collezionisti). E non si sarebbe formata una cultura del contemporaneo senza l’apporto di pittori, scultori, fotografi, designer, scenografi, illustratori, che in queste pagine vogliamo riproporre. Immagini e storie del '900 – spesso straordinarie - che rischiavamo di perdere o dimenticare.


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mercoledì 9 agosto 2017

PURO COME UN CRISTALLO. Wenzel August Hablik


"Vieni ad aderire alla lotta contro tutte le cose negative e corrotte … Le tue idee dovrebbero essere così irresponsabili come uccelli ... …dobbiamo creare un'atmosfera fresca, 
un'aura pura di spirito, spirito e gioia…”.
Wenzel August Hablik

Le vie dell’astrattismo passano per luoghi impensabili all’inizio del novecento, dalla musica, dalla letteratura, dalle droghe, o anche solo da un cristallo. Quello che a sei anni trova il piccolo August, vedendovi riflessi dentro castelli e montagne magiche e quel cristallo, alla fine, lo dipingerà per tutta la vita azzerando l’arte figurativa.



Wenzel August Hablik (4 agosto 1881 - 23 marzo 1934), noto anche come Wenceslav Hablik e Wilhelm August Hablik, nasce a Brüx, Boemia (ora Most nella Repubblica Ceca), ovviamente terra di cristalli. Studia a a Teplitz, Vienna e Praga e si stabilisce a Itzehoe nel 1907, dove segue progetti architettonici e di interior design. E’ il classico caso in quel tempo di genio composito, che sperimenta e crea, producendo disegni per mobili, tessuti, arazzi, gioielli, posate e progetti grafici Sposa la tessitrice Lisbeth Lindemann (1879-1960) nel 1917 con la quale condividerà lo studio.


Hablik praticamente astratto dal 1907 divenne noto, però, per le sue incisioni e dipinti ei suoi legami con grandi figure e movimenti espressionisti tedeschi, tra cui Arbeitsrat für Kunst e Glass Chain. Nel 1909 Hablik pubblicò le sue forze creative ("Schaffende Kräfte"), "un portafoglio di venti incisioni che ritraggono un viaggio attraverso un universo immaginario di strutture cristalline" che "rappresenta il compimento più significativo della sua carriera". Hablik ha mantenuto un forte interesse permanente nei cristalli e nelle forme geologiche in genere. La sua arte visiva è notevole per i suoi aspetti altamente fantasiosi e fantasiosi; Ha creato delle raffigurazioni di templi, città celate nel cristallo. Un catalogo nell'autografo dell'artista elenca circa 600 opere. Hablik è morto a Itzehoe nel 1934 dove gli è stato dedicato un museo. Il museo contiene gran parte della sua arte, così come le sue collezioni di cristalli e minerali, conchiglie e lumache.










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