giovedì 2 novembre 2017

GLUCK. ARTE ANDROGINA.

Hannah Gluckstein, nata donna il 13 agosto 1895 da Francesca Halle (cantante lirica americana) e Joseph Gluckstein (ricco imprenditore di Lione), vissuta in Inghilterra, ha scelto 2 cose difficili per il proprio tempo: fare l’artista, determinare la propria identità sessuale. Osteggiata dalla famiglia, per la prima delle richieste (alla St. John's Wood di St. John's Wood di Londra) riceve comunque una cospicua rendita, cosa che le rese più semplice rispetto a molti altri, affrontare la seconda. I am flourishing in a new garb” scrive al fratello nel 1918 e nel giorno del suo 21° anno, si taglia i capelli, si veste da uomo, decide di chiamarsi GLUCK.

 
 Medallion (YouWe) 1937
Gluck and Nesta Oberma

 


Acquistò così uno studio in Cornovaglia per lavorare con artisti del paesaggio della Newlyn School. Nel 1923, incontrò la ritrattista americana espatriata Romaine Brooks, e il loro sodalizio viene fermato per sempre da un ritratto  che destò scalpore per la sfacciata androginia, esposta in mostre personali a Parigi, Londra e New York : Gluck - Peter (A Young English Girl), 1923-1924,


Nel 1932 Gluck acquista la Bolton House nella zona di Hampstead a Londra, e dopo la sua  relazione con la fiorista e decoratrice Constance Spry iniziò a lavorare su dipinti dettagliati di fiori. Diventa intanto un’icona della comunità gay e del mondo radical chic (sono sempre esistiti :). Tanto che il look di Gluck influenzerà in haute couture  i disegni di moda di Victor Stribel e Elsa Schiaparelli.

Gluck dipinge con pathos, trasmettendo negli occhi la forza di un messaggio che ognuno può leggere come crede, ma che non lascia mai indifferenti.
Il lavoro più sorprendente di Gluck fu un doppio ritratto del suo prossimo grande amore, Nesta Obermer, una donna sposata con un uomo d'affari americano. Questo lavoro celebrò ciò che Gluck chiamò il suo matrimonio con Nesta, avvenuto il 25 maggio 1936. Gluck immaginò i due insieme ad un'esibizione di Don Giovanni. "Si sono seduti in terza fila" scrive la biografa "e ha sentito [che] l'intensità della musica li ha fusi in una sola persona e ha accoppiato il loro amore".
La seconda guerra mondiale porta distruzione e depressione. La Bolton House viene requisita per uso governativo, e Gluck cade in uno schema di comportamento possessivo che porta Nesta a interrompere la loro relazione nel 1944, distruggendo tutti gli artefatti della loro vita insieme.

Cominciò allora una relazione trentennale travagliata con Edith Shackleton Heald, la prima donna reporter della Camera dei Lord, ma perde la sua straordinaria forza espressiva, ripetendo alcuni temi in maniera stereotipata.

Alla Fine Arts Society nel 1973 organizzò la sua mostra più importante, in cui espose, tra gli altri “Rage Against the Dying of the Light”, un'opera che presentava una testa di pesce in decomposizione.

Gluck muore all'età di 82 anni, il 10 gennaio 1978. Dietro a ogni quadro Gluck scriveva: "Please return in good condition to Gluck, no prefix, suffix or quotes."

Complessa e caotica anche la vita di Romain Brooks. Nata a Roma come Beatrice Romaine Goddard nel maggio 1874 da una ricca famiglia americana. Trasferitasi a Parigi, per superare le convenzioni sociali nel 1903  si sposa con il pianista John Ellington Brooks, anche lui, omosessuale, permettendo a entrare a entrambi di vivere la propria vita, tanto che lei arrivò a passargli un vitalizio per suggellare l'accordo.
Lasciato il marito la Brooks ebbe, tra le altre, relazioni amorose con l'ex amante di Oscar Wilde, Lord Alfred Douglas, con la ballerina Ida Rubinstein e con lo scrittore e poeta Gabriele D'Annunzio. La più importante relazione della sua vita, durata cinquant'anni, fu però quella con la scrittrice Natalie Clifford Barney, che incontrò nel 1915, che la tradirà ottantenne con una giovane amante francese.  Brooks morirà a Nizza, in Francia, nel 1970 a 96 anni.

 
Autoritratto nel 1942

Peter (A Young English Girl), 1923-1924, 




Romaine Brooks, "Self-Portrait" (1923)



Before the races, St Buryan, Cornwall




I am living daily with death and decay, and it is beautiful and calming
Rage Against the Dying of the Light” 1970

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