Lee Miller era una modella. Avrebbe potuto
continuare a fare quello, ma non le bastava più stare davanti all’obiettivo.
"Sembravo un angelo, ma ero un demonio dentro", diceva.
E poi ci fu incidente
che mal di adattava alla sua carriera di modella glamour. Una foto di Lee
Miller scattata da Steichen fu utilizzata per la pubblicità di assorbenti e
causò uno scandalo che pose fine alla sua carriera. Ha iniziato così a
mettersi nei dietro la macchina fotografica, sperimentando il linguaggio
surrealista. Poi corrispondente di Vogue, per la quale aveva già posato per
coprire i servizi di moda a Londra e in Europa. Più complicato convincerli a
farle fare la corrispondente di guerra: “…sono l’unica che riuscirà a passare
ovunque.”
Mentre le sue prime fotografie di guerra conservavano una piega dell'umorismo surrealista, tutto poi si tinse di scuro.
Fu tra le prime a
entrare nei campi di concentramento di Dachau e Bucchenwald, dove Miller scattò
i primi scatti per mostrare al mondo le mostruosità più incomprensibili del
regime nazista. Poi un giorno, mentre si trovava a Monaco, riuscì a entrare ne
la casa di Hitler. Fu così che decise di di spogliarsi e farsi fotografare
nella sua vasca da bagno. UNA Vasca da media borghesia, con la saponetta e la statuina.
Secondo un articolo del Guardian il potere sovversivo di questa foto iconica non lo trova solo come "una celebrazione del rovesciamento di un dittatore, ma anche come sovversione della classica ritrattistica nuda e come affermazione del suo stesso trionfo in un mondo dominato dagli uomini".
Nel corso della sua vita, la Miller è stata testimone intima della violenza maschile: violentata all'età di sette anni durante un soggiorno con un amico di famiglia a Brooklyn, ha contratto la gonorrea. Adulta, Miller si trasferì da New York a Parigi, dove divenne allievo e amante di Man Ray (pazzeschi gli scatti che lui le fece), documentando poi lo studio e la vita di Pablo Picasso, Max Ernst, Fred Astaire, Colette, Maurice Chevalier e Marlene Dietrich. Miller ha continuato a creare lavori scioccanti, provocatori e stimolanti che erano sempre intimamente intimi con i suoi soggetti. Mollata la fotografia ha speso gli ultimi anni nella Farley's Farm, la casa / ristorante in cui Miller viveva e operava come capo chef. Ah, dimenticavo. Negli anni quaranta e cinquanta Lee fu indagata dal servizio di sicurezza britannico MI5 perché sospettata di spionaggio per conto dell’Unione Sovietica.
Secondo un articolo del Guardian il potere sovversivo di questa foto iconica non lo trova solo come "una celebrazione del rovesciamento di un dittatore, ma anche come sovversione della classica ritrattistica nuda e come affermazione del suo stesso trionfo in un mondo dominato dagli uomini".
Nel corso della sua vita, la Miller è stata testimone intima della violenza maschile: violentata all'età di sette anni durante un soggiorno con un amico di famiglia a Brooklyn, ha contratto la gonorrea. Adulta, Miller si trasferì da New York a Parigi, dove divenne allievo e amante di Man Ray (pazzeschi gli scatti che lui le fece), documentando poi lo studio e la vita di Pablo Picasso, Max Ernst, Fred Astaire, Colette, Maurice Chevalier e Marlene Dietrich. Miller ha continuato a creare lavori scioccanti, provocatori e stimolanti che erano sempre intimamente intimi con i suoi soggetti. Mollata la fotografia ha speso gli ultimi anni nella Farley's Farm, la casa / ristorante in cui Miller viveva e operava come capo chef. Ah, dimenticavo. Negli anni quaranta e cinquanta Lee fu indagata dal servizio di sicurezza britannico MI5 perché sospettata di spionaggio per conto dell’Unione Sovietica.
Elizabeth "Lee" Miller, Lady Penrose, è stata una
fotografa, fotoreporter e modella statunitense. 23 aprile 1907, Poughkeepsie,
New York, Stati Uniti - 21 luglio 1977,
Chiddingly, Regno Unito
in un celeberrimo lavoro di Man Ray |
Nessun commento:
Posta un commento