non dovremmo desiderare l'arte, ma la vita.
l'umanità è cattiva
George Schoz
Pochi quadri di quel periodo raccontano un’epoca come l’autoritratto
del 1926 di Georg Scholz (Wolfenbüttel 1890 – Waldkirch 1945) pittore tedesco,
esponente del realismo e quindi perseguitato sotto il nazismo. Perché il
realismo non è idealizzazione, ma solo una lente che ferma il presente. E la
reltà non è mai piaciuta. Penso neanche a te.
Studia all'Accademia di Karlsruhee poi a Berlino sotto la
guida di Lovis Corinth da cui apprende l'arte dell'incisione.
Dopo aver prestato servizio militare durante la prima
guerra mondiale, riprese a dipingere, lavorando in uno stile che fondeva idee
cubiste e futuriste. Nel 1919 Scholz divenne membro del Partito Comunista di
Germania e la sua opera fu in quegli anni aspramente critica verso l'ordine
sociale ed economico del dopoguerra tedesco. Un realismo grottesco. I suoi Capitani d'industria del
1920 è un dipinto ad olio con collage che raffigura un industriale aggrappato
alla sua Bibbia con il denaro che gli fuoriesce dalla fronte, seduto accanto ad
una moglie mostruosa che culla un porcello. Il loro figlio subumano, con la
testa aperta verso l'alto per mostrarne la vuotezza, sta torturando una rana.
Probabilmente l'opera più famosa di Scholz, è uno dei suoi tipici dipinti dei
primi anni venti, che combina uno stile controllato e nitido con un sarcasmo
corrosivo che dal 1925 si stempera.
In fondo, poi, le sue opere non sono tantissime ed è bello seguire il suo percorso.
Scholz divenne rapidamente uno degli esponenti di punta
della Nuova oggettività, un gruppo di
artisti che adottava una forma cinica di realismo. I più famosi artisti del
gruppo erano Max Beckmann, George Grosz e Otto Dix e l'opera Scholz fu per
breve tempo accomunata alla loro per la ferocia degli attacchi. Nominato professore dell'Accademia d'Arte dello Stato del
Baden a Karlsruhe iniziò a contribuire nel 1926 al giornale satirico Simplicissimus.
Nel 1933, con l'ascesa al potere di Hitler e dei
nazionalsocialisti, Scholz fu rapidamente estromesso dal suo posto di
insegnante. Dichiarato un artista degenerato, le sue opere furono confiscate
nel 1937 nel corso di una campagna nazista per "purificare" la
cultura tedesca e nel 1939 gli fu proibito di dipingere. Nel 1945 la forza di
occupazione militare francese nominò Scholz sindaco di Waldkirch, ma George muore poco dopo a 55 anni.
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