Polly Thayer (Starr) (1904–2006)
pittrice di Boston, la più europea e snob delle città americane. Vissuta 102 anni, quando è ormai settantenne viene colpita
da glaucoma e diventa progressivamente cieca. E’ questo il periodo, tra il 1979 e gli anni '80
che inizia a dipingere gladioli e ciclamini con i pastelli a cera, la sua tecnica preferita
insieme alla pittura, in una ricerca monocromatica e metafisica curiosamente vicina a quella
fotografica del trentenne e trasgressivo Mappelthorpe.
Ma è anche nella pittura di ritratti, negli anni ’30, che Polly riesce a dare il
meglio, e a differenzirsi dalla massa, costruendo figure, soprattutto ritratti di donne, squintatai e posti in
posizione molto (s)convenzionale.
Thayer frequentò la Winsor School di
Boston e mostrò una precoce attitudine al disegno che la madre incoraggiò. Di
famiglia abbiente di avvocati dopo la laurea si imbarca con sua madre e il
fratello in un tour dell'Oriente che culminerà a essere testimone del terremoto
del Grande Kantō del 1923, un evento che rappresenta un punto di svolta nella
sua percezione della vita. Decide di diventare pittrice e si iscrive alla scuola
del Museum of Fine Arts, a Boston e raggiungere poi, come tutti, la Francia.
La prima mostra personale di Thayer, alla Doll & Richards di Boston, nel
1930, fu così ben accolta che il recensore del Globe dichiarò che
"sicuramente il suo status è quello di uno dei più importanti pittori del
paese" e portò alla commissione di diciotto ritratti.
Dopo molti anni di apprensione su come il matrimonio avrebbe influito sul suo slancio artistico, Thayer sposò Donald C. Starr, avvocato, sportivo, musicista e velista, a Genova nel 1933, quando era a metà strada in un viaggio intorno al mondo con sei amici nel suo goletta 'Pellegrino'.
Dopo molti anni di apprensione su come il matrimonio avrebbe influito sul suo slancio artistico, Thayer sposò Donald C. Starr, avvocato, sportivo, musicista e velista, a Genova nel 1933, quando era a metà strada in un viaggio intorno al mondo con sei amici nel suo goletta 'Pellegrino'.
Alla
fine degli anni ’70 viene colpita da glaucome, malattia che in seguito fu
complicato dalla degenerazione maculare. Sempre più consapevole della fragilità
della sua visione, si concentrò su ricchissimi pastelli di gladioli e in una
sequenza sempre più astratta di fiori ciclamini disegnati su carta nera con tocchi
di colore, nonché delicate serie di disegni di grafite basati sulla vita del cardo.
Questa è lei, ultrasettantenne con lo sguardo fiero, anche se non vede nulla. Commovente anche il ritratto della sua amica Mary Sarton che nel 1936 aveva dipinto, e che si fa fotografare davanti al proprio ritratto da ragazza.
Questa è lei, ultrasettantenne con lo sguardo fiero, anche se non vede nulla. Commovente anche il ritratto della sua amica Mary Sarton che nel 1936 aveva dipinto, e che si fa fotografare davanti al proprio ritratto da ragazza.
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