Morto a Roma centenario nel 2005, Gino Croari rappresenta un profilo classico della pittura italiana di genere del '900. Una vita semplice, vissuta negli ultimi anni a Roma, legata alla ricerca della tavolozza, che realizza macinando lui stesso i colori. Ha partecipato alla Quadriennale di Roma (1948), alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia (1956).
All'inizio degli anni trenta partecipa alle prime mostre di pittura a
Lugo e a Ravenna insieme ai pittori lughesi Giacomo Vespignani, Giulio
Avveduti, Anto Ricci, Felice Baroni e Francesco Lo Presti.
Dal 1935 si trasferisce a Roma, dove trova un impiego come
cartellonista e pubblicitario all'Ufficio artistico dell'Enit presso il
Ministero della Cultura Popolare, continuando nel tempo libero
l'attività dì pittore. Nel 1940, chiamato alle armi, viene inviato sul
fronte greco-albanese-jugoslavo e prende parte alle operazioni belliche
del secondo conflitto mondiale, esperienza dalla quale nascerà la
raccolta dei disegni di guerra. Nel dopoguerra, vive gravi difficoltà economiche ma continua a dipingere promuovendo
numerose mostre personali in molte città italiane.
Alla fine degli anni Cinquanta inizia l'attività didattica, prima
come Assistente alla cattedra di Incisione all'Accademia dì Belle Arti
di Roma, poi come insegnante ai Corsi di Ornato presso il Liceo
Artistico. Alcuni importanti soggiorni in Spagna e a Parigi ne
arricchiscono l'esperienza e lo stile, inserendo la circolazione delle
sue opere in un ambito più vasto, che gli consentirà di esporre in
diverse sedi all'estero, tra cui Messico e Giappone.
Muore a Roma, il 3 agosto del 2005.
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