Autore scoperto su un blog di raro pregio a cui non sarò mai
sufficientemente grato come Weimar Blogspot, fermo da qualche anno, da cui ho
attinto questi dati.
Franz Jansen (1885-1958) è stato uno degli artisti meno noti
dell'era di Weimar. Come i suoi più famosi contemporanei George Grosz e John
Heartfield, è stato principalmente impegnato in temi sociali e politici, con
l'obiettivo di svelare le ingiustizie del regime di Weimar, poi travolti dalla
storia.
Franz Jansen nasce a Colonia. Studia architettura
a Vienna, quindi viaggia in tutta Europa, prima di tornare a Colonia nel 1911.
L'anno successivo entra a far parte della Secessione di Berlino e tiene
importanti esposizioni. Nel 1918, scrive il manifesto intitolato "Espressionismo"
per attaccare la tendenza dei critici e degli storici dell'arte ad affrettarsi
a etichettare rapidamente movimenti come futurismo, cubismo ed espressionismo,
chiamandolo "l'estetica del tè alle cinque".
Dal 1918 al 1925, collabora con rivista politica Die Aktion. Nel 1927 e nel 1929, partecipa a due mostre dedicate al movimento Neue Sachlichkeit, - Nel 1937 il governo nazista confisca 157 delle sue opere dai musei di tutto il paese. Arruolato nell'esercito, e dopo la guerra, continua a esporre le sue opere fino alla sua morte, avvenuta nel maggio del 1958 a Büchel.
Dal 1918 al 1925, collabora con rivista politica Die Aktion. Nel 1927 e nel 1929, partecipa a due mostre dedicate al movimento Neue Sachlichkeit, - Nel 1937 il governo nazista confisca 157 delle sue opere dai musei di tutto il paese. Arruolato nell'esercito, e dopo la guerra, continua a esporre le sue opere fino alla sua morte, avvenuta nel maggio del 1958 a Büchel.
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