venerdì 20 ottobre 2017

SIBERIAN SHAMANISM

Dimenticatevi i Gulag. C'erano, ma la Siberia è molto, molto grande. Ebbene una importante comunità dell'Asia settentrionale, corrispondente proprio alla moderna Siberia (e che si estende sino alla Mongolia) segue ancora oggi le pratiche religioso-culturali dello sciamanesimo. Anzi, alcuni ricercatori considerano la Siberia come il cuore dello sciamanesimo, sopravvissuto alla dura oppressione di 80 anni di comunismo e ateismo.
Non è un caso che l'Asia del Nord e in particolar modo la Siberia, viene considerata il luogo per eccellenza dello sciamanesimo. Ci sono diverse etnie che lo praticano ancora oggi per affrontare problemi quotidiani o scelte importanti, è infatti la pratica spirituale più diffusa in quelle aree. 



La parola sciamano derive dal termine saman utilizzato in varie etnie siberiane (come quella quella di Evenk).
Lo sciamanesimo siberiano è una tecnica dell'estasi durante la quale il protagonista è convinto che la sua anima si trasferisca altrove, agli inferi per imbattersi negli spiriti o in alto nelle sfere celesti. Lo sciamanesimo mongolo è molto simile a quello siberiano e si avvale di tre concetti fondamentali.
Il primo è che il mondo è vivo. le piante, gli animali, le rocce e l'acqua hanno tutti degli spiriti. Questi spiriti devono essere rispettati e considerati,altrimenti la terra potrebbe diventare ostile o sterile. Perciò la protezione ed ecquilibtio del proprio ambiente diventa una cosa molto importante.
Il secondo concetto è la responsabilità personale. Gli sciamani mongoli credono nel concetto chaimato buyan, molto vicino al concetto di Karma. Essere responsabili delle proprie azioni è segno caratteristco degli essere umani.
Il terzo concetto è l'equilibrio. L'equilibrio è importante per mantere armonia dentro a sè stessi, la comunità e l'ambiente. Quando le cose non sono più in equilibrio ci sono effetti dolorosi. In questo caso è necessario l'intervento di uno sciamano.





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