Mettevi una musica d’atmosfera (Pink Floyd a gogo), e
accendevi la lampada. La “trappola del sesso” era pronta alla fine degli anni
’70 e i primi anni ’80m per i predatori maschi.
E come un ragno, aspettavi che la preda suonasse al campanello…
La lampada lava (o lampada Astro), per gli amici LAVA LAMP venne brevettata dall’inglese Edward Craven Walker con il brand Mathmos, nel 1963. Era rimasto affascinato da un elettrodomestico
rudimentale per bollire le uova visto in un pub del Dorset: uno shaker
trasparente con all’interno acqua, cera e uova. Nel momento in cui la cera si scomponeva,
l’uovo era pronto. Venne così preparato
un composto di oli minerali, cera di paraffina e tetracloruro di carbonio posto
in un recipiente di vetro dalla forma affusolata. La presenza di una lampadina
(alogena o a incandescenza) riscalda i liquidi. Il composto tende così ad
alleggerirsi e a divenire più fluido; questo nuovo stato innesca un movimento
verso l'alto e il distacco di porzioni di cera. Una volta giunto nella parte
superiore del contenitore il composto si raffredda e ricade verso il basso.
La lampada inizialmente non ebbe molta fortuna finché non
comparve in nel 1968 alcune soap inglesi di successo come Doctor Who e The
Prisioner, ma il vero boom arrivò con l’acquisto della lava lamp da parte
del batterista dei Beatles, Ringo
Starr. E divenne per un dozzina d’anni un gadget di design di successo, partner
di sballi allucinogeni per una generazione.
Secondo l’architetto inglese, Dan Hopwood, il successo di oggetti di arredamento
molto colorati ebbero un grande successo perché i mobili fabbricati
nell’immediato dopoguerra «avevano lo stesso colore del fango».
Secondo Hopwood infatti, fino agli anni Sessanta, verniciare oggetti dai
colori brillanti su larga scala costava troppo: in pochi anni furono sviluppate
nuove tecniche che permisero di abbassare di molto i costi di produzione, e
oggetti colorati prodotti in serie cominciarono a diffondersi insieme a un’idea
di modernità e a culture pop più giovanili e vivaci. La lava lamp vi associava
anche un’estetica space age, anch’essa molto popolare grazie
all’imperversare della letteratura e del cinema di fantascienza.
Molte le leggende metropolitane collegate, di certo ci fu un
caso di morte nel 2004 quando Philippe Quinn, un giovane di 24 anni della città
di Kent (stato di Washington), rimase vittima di un incidente mortale mentre
cercava di riscaldare il composto di una lampada lava sui fornelli di cucina.
L'eccesso di calore produsse una pressione all'interno della lampada tale da
far esplodere il contenitore di vetro. Schegge trafissero il torace e il cuore
del ragazzo.
Sono state infine segnalate numerosi incidenti con gravi danni ai genitali durante casi di autoreotismo e su Youporn esiste addirittura un canale per tali prestazioni.
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Early lava lamp prototype, using a glass shaker (1960)
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