martedì 31 agosto 2010

PLINIO NOMELLINI, IL PITTORE CHE GIOCAVA CON LA LUCE

 
 

La tela prende vita. La materia diventa protagonista.
Plinio Nomellini (Livorno nel 1866, Firenze 1943), pittore e illustratore, è stato uno dei massimi esponenti della pittura macchiaiola e soprattutto divisionista, della quale diede una personale interpretazione sostituendo al puntinismo una pennellata filamentosa.

Allievo di Fattori, l’artista è conosciuto per i paesaggi, le marine, i dipinti di figura, quasi sempre donne, per i soggetti garibaldini e di impegno politico, nonché per composizioni a sfondo sociale e allegorico. 
Con il dipinto "Fienaioli" del 1888 conservato al Museo Giovanni Fattori, che fu suo maestro, raggiunse una sua personale concezione del colore e dello spazio, tale da suscitare scalpore e ammirazione all’Esposizione Universale di Parigi del 1889, ponendolo come uno dei maggiori artisti della scena liberty europea.
disegno attribuito a Plinio Nomellini

Nel 1907 partecipa alla Biennale di Venezia, insieme Galileo Chini, De Albertis e Previati, allestendo la “Sala del Sogno”, si trasferisce quindi a Marina di Camaiore, e quindi a Firenze, dove morirà negli anni più bui della II guerra mondiale.
 




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